Questa estate il presidente Fitet Sciannimanico dovrà rinunciare ad accompagnare le sue atlete ai Giochi di Rio 2016 grazie alla scelta di escludere la Stefanova (l'atleta di punta della selezione azzurra) dal torneo di Halmstadt in Svezia. Al suo posto sono state convocate le atlete Vivarelli, Colantoni e Piccolin non in grado purtroppo di qualificarsi per le Olimpiadi.
L'assenza della Stefanova è stato un caso molto discusso perchè sembra che la sua mancata convocazione sia dovuta alla sua recente maternità: l'Associazione ASSIST (Associazione Nazionale Atlete) chiede ora le dimissioni del presidente Sciannimanico.
Cosa ne pensa la Stefanova di quanto accaduto? Seguite l'intervista esclusiva che verrà pubblicata nei prossimi giorni su SportSupporter
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Testo completo del comunicato stampa di ASSIST
ESCLUSIONE STEFANOVA: IL PRESIDENTE FEDERALE SI DIMETTA
La mancata qualificazione ai Giochi Olimpici di Rio delle atlete italiane, ufficializzata con le graduatorie appena pubblicate nel sito della Federazione Internazionale, sono l’ultimo elemento che aspettavamo per chiedere le dimissioni del presidente Federale FITET, Franco Sciannimanico.
Riteniamo infatti non solo che sia stato violato il Principio di tutela della maternità con riguardo a Nikoleta Stefanova, atleta che – se non fosse stata esclusa dalla Fitet al torneo di qualificazione olimpica per via della sua recente gravidanza – si sarebbe certamente qualificata, ma anche che sia stata gravemente pregiudicata l’immagine delle atlete madri.
Esse sono infatti ormai una realtà conclamata dello sport italiano, cui deve essere riconosciuto, e non discrezionalmente “concesso”, ogni tipo di supporto e tutela, anzitutto a protezione della carriera sportiva e dell’accesso a tutte le relative competizioni, che non possono essere invece ostacolate o pregiudicate dalla maternità.
Il tennis tavolo, assente dai Giochi Olimpici con propri atleti dal 1988, ha negato a un’atleta di livello assoluto di raggiungere il traguardo per cui ogni sportivo lavora con dedizione ogni attimo della sua vita e ha tolto così a tutto il movimento del tennis tavolo la grande soddisfazione di riportare i colori azzurri ad un’Olimpiade. Un’assenza, questa, la cui motivazione è la perfetta negazione dei valori di uguaglianza e di correttezza di cui lo sport è portatore, che macchia l’immagine dell’Italia nel mondo prima ancora che i Giochi di Rio abbiano inizio.
Per queste ragioni non possiamo che chiedere a gran voce le dimissioni del Presidente.
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