Ora la speranza è quella di avere in campo anche i ragazzi rifugiati che, fino alla passata stagione sportiva, potevano solo allenarsi senza partecipare alle partite ufficiali a causa dei regolamenti della Federazione, spiega Antigone. “Nell'ottobre dello scorso anno abbiamo presentato un dossier sulle discriminazioni del calcio dove raccontavamo gli ostacoli burocratici e formali che venivano posti ai cittadini stranieri - si legge in una nota dell’associazione -. Abbiamo inoltre aderito a "We Want To Play". Nell'ambito di questa campagna promossa da numerose realtà calcistiche popolari italiane, nei giorni scorsi abbiamo scritto agli organi competenti affinché venga modificato il regolamento Noif (Norme Organizzative Interne della Figc) al comma 1.1. (punti B e C) dell'art. 40”.
Quello dell'inclusione dei rifugiati, tuttavia, non è un tema che attraversa solo i campi di periferia. “Lo scorso mese di giugno siamo stati invitati dalla F.C. Barcellona al Camp Nou dove il club catalano, insieme all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha lanciato la campagna #Signandpass sull'inclusione dei rifugiati - aggiunge la nota -. Nel piccolo della nostra società abbiamo aderito. L'appello che rivolgiamo è che lo facciano anche squadre ben più blasonate della nostra, a partire da tutte quelle impegnate nel campionato di Serie A”.
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